Pareri in materia di Appalti Pubblici

Argomento: determinazione valore contratto

L’art. 35 comma 11 del D.Lgs. 50/2016 e smi deroga, in caso di appalto misto, le previsioni normative contenute nei commi 9 e 10 del medesimo articolo risultando però di difficile comprensione. Si chiede pertanto di fornire conferma alla sua corretta interpretazione, in riferimento al seguente esempio pratico: unica gara d’appalto misto (Es.: tramite RdO MEPA) suddivisa in tre lotti, il cui VALORE STIMATO POSTO A BASE DI GARA al netto dell’IVA è pari ad € 1.160.000 di cui € 900.000 per lavori (lotto 1), € 75.000 per la fornitura di beni (lotto 2) ed € 70.000 per servizi (lotto 3). A seguito della presentazione delle offerte, parrebbero quindi concretizzarsi due distinte possibilità: CASO 1 – a seguito della presentazione di offerte a ribasso oppure con un RIALZO MEDIO entro il limite del 20%, il valore complessivo dei tre lotti aggiudicati risulterebbe inferiore alla soglia di € 1.392.000 (pari ad € 1.160.000 base di gara stimata + 20%); in tale condizione, la norma parrebbe prevedere la possibilità di divenire ad una distinta aggiudicazione per ciascuno dei tre lotti. CASO 2 - a seguito della presentazione di offerte con un RIALZO MEDIO in misura maggiore del 20% citato dalla norma (Es.: 22%), il valore complessivo dei tre lotti aggiudicati sarebbe SUPERIORE al limite di € 1.392.000 (pari ad € 1.160.000 base di gara + 20%). Cosa accadrebbe in tale situazione? Qualora l’interpretazione sinora esposta, relativa al predetto comma 11 risulti invece errata, si chiede di correggerla tramite l’utilizzo di un esempio pratico. Ten. Col. Filippo STIVANI.